Nella società attuale, in cui l'ambiente naturale ha subito grandi ferite, è indispensabile che gli educatori aiutino i bambini, predisponendo opportune occasioni di contatto e di riflessione, a sentire e a comprendere la natura. E' indispensabile che nei bambini nasca il desiderio di rispettare, arricchendolo e proteggendolo, l'ambiente naturale in cui gli uomini d'oggi ed i bambini e gli adulti di domani vivranno.
La prima conoscenza della natura può esaltare la dimensione delle emozioni e dei sentimenti (sentire i fenomeni e i processi della natura: la bellezza di un fiore, lo splendore e il calore del sole, l'impetuosità del vento, il suono delle gocce di pioggia... ) e mettere in secondo piano la dimensione più propriamente 'cognitiva' e scientifica (la scoperta e lo studio delle leggi naturali: il ciclo della vita, la ciclicità delle stagioni, la nascita e la morte proprie dì tutte le cose, la necessità delle misurazioni... ), pur essendo gli educatori consapevoli del fatto che nelle persone l'aspetto emozionale e quello cognitivo sono un tutt'uno, scisso solo ai fini di una più dettagliata analisi e di una più analitica predisposizione degli interventi 'didattici'.
Entrare in contatto, ascoltare, conoscere la natura, comprenderne i significati e non alterarne i messaggi, sono le operazioni che i bambini fanno nel corso del processo educativo che gli adulti accompagnano in modo 'intelligente' ed emotivamente partecipe.
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